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Innanzitutto è sempre opportuno farsi trovare all’orario stabilito dell’appuntamento. Un eventuale ritardo, oltre ad essere percepito come maleducazione, indurrebbe una sensazione di inaffidabilità in un percorso di acquisto dell’immobile che ha sempre delle tempistiche che devono essere rispettate. E’ consigliabile poi essere sereni e tranquilli, come quando si presenta a degli amici la nuova casa. Nervosismo e agitazione potrebbero far pensare all’acquirente che abbiamo una forte necessità o fretta di vendere e potrebbe indurre a fare delle offerte molto basse.

Senza particolare enfasi che potrebbe essere fuori luogo, sono da evidenziare quelli che sono ritenuti i punti di forza dell’unità immobiliare, dell’edificio e della zona. Evitare di soffermarsi sui valori affettivi, che sono sì personalmente importanti, ma di nessun valore dal punto di vista commerciale e potrebbero anzi indurre a pensare che si sia esagerato nella stima del prezzo. Una domanda che spesso viene rivolta al venditore è il motivo per cui si vuole vendere. Sebbene qualche volta non ci sia malizia, la si potrebbe trovare un po’ imbarazzante, quasi a indagare un motivo negativo per cui ci si vorrebbe liberare dell’unità immobiliare o, peggio ancora, una grande necessità di vendere per impellenti motivi economici che potrebbe indurre il compratore a fare un’offerta molto bassa. Rispondere, nei limiti del possibile, evitando motivazioni negative.

Visita all'immobile

4. Strategie di vendita

Se stiamo vendendo un appartamento con un box o un posto macchina (e questi consistono di una scheda catastale autonoma) conviene tenerlo separato dal prezzo e nell’annuncio mettere in evidenza che c’è la possibilità di acquistare un box (o un posto auto). Questo perché così  il prezzo richiesto risulta più basso e nell’immediato attira più attenzione ma soprattutto perché chi acquista potrebbe non essere interessato all’acquisto di un box. D’altro canto è meglio non cedere un box prima di aver venduto l’immobile principale perché l’acquirente potrebbe cercare un appartamento che sia provvisto di box. Un box singolo è molto più facile da piazzare eventualmente in un secondo momento. Se il prezzo dell’immobile non è lontano dalla valutazione di mercato potrebbe arrivare un’offerta d’acquisto. Solitamente è sempre un po’ più bassa del prezzo di partenza, ma se si è tenuto conto del cosiddetto margine di trattativa che frequentemente viene richiesto (calcolare approssimativamente sul 10% per un immobile medio)potrebbe essere già una cifra su cui ragionare. Uno dei possibili errori di valutazione che si potrebbe fare è di pensare che se si è ricevuta un’offerta in pochissimo tempo dall’uscita dell’annuncio, aspettando un po’ si avranno offerte migliori. Bisogna tenere presente che i primi 15-20 giorni sono quelli dove l’annuncio è più in vista e l’immobile gode di un effetto novità che andrà scemando piano piano col tempo. Soprattutto in una situazione di mercato dove i prezzi non sono in ascesa è saggio non farsi prendere da un facile entusiasmo e ignorare così delle offerte che possono essere giudicate valide. C’è chi, dopo aver rifiutato delle prime offerte già positive, ha poi dovuto vendere dopo mesi ad una cifra più bassa.

Da tenere presente che un’offerta seria è anche quella per cui si lascia un acconto o segue a breve un compromesso firmato. Evitare di togliere l’annuncio e rimanere fermi per settimane senza nessuna garanzia da parte del compratore.

Se l’offerta è ritenuta un po’ bassa ma non scandalosa per le nostre aspettative potrebbe essere più vantaggioso considerare di fare una controproposta piuttosto che rifiutarla e aspettarne una migliore.

Se nei primi due mesi non si ha ricevuto nessuna offerta si deve cominciare a valutare se il prezzo di partenza messo sull’annuncio non sia troppo alto. Se invece nello stesso lasso di tempo non abbiamo fatto nessuna visita o, peggio ancora, non ha chiamato nessuno per chiedere informazioni, è un chiaro segnale che si è completamente fuori mercato con la valutazione data.

Sebbene il prezzo dell’immobile possa essere ribassato durante la campagna di vendita, non è mai una cosa molto positiva partire con un prezzo eccessivo che renderebbe il processo di vendita troppo lungo e creerebbe una sensazione psicologica di immobile difficile da vendere e un’aspettativa di ulteriori ribassi tra chi sta osservando gli annunci.

Spesso nella trattativa si finisce per considerare e a volte anche discutere su quale valore dare su  mobili fatti su misura (cucine, armadi, librerie, ecc.) che potrebbero interessare chi compra. Solitamente sono arredi che il venditore farebbe molta fatica a trasportare o adattare ad un altro appartamento e potrebbe anche rivelarsi una spesa in più di trasporto o smaltimento. Conviene includerli senza essere esosi nel prezzo della casa, magari quando si è in fase di trattativa prima di firmare un compromesso. Da tenere presente che l’unità immobiliare deve essere venduta con tutti gli impianti e le componenti che la rendono abitabile, ovvero, porte, finestre, scaldabagni, caldaie, caloriferi, ecc.

Vendita e trattativa

Questo è il grande dilemma che affrontano molte persone che magari per la prima volta si accingono ad una vendita di un immobile. Non esiste una riposta definitiva per ogni situazione, ciascuna scelta comporta dei vantaggi e degli svantaggi.

Il vantaggio di vendere per conto proprio è quello di risparmiare sulla percentuale della mediazione, solitamente sul 3%.

Ciò, ovviamente, porterà ad accollarsi tutti gli oneri che questa scelta comporta: verificare la documentazione e la regolarità urbanistico-catastale, fare una corretta valutazione dell’immobile, fare le foto e/o video della casa, preparare e seguire una pubblicità efficace degli annunci, rispondere a tutte le chiamate degli interessati, selezionarli  e organizzare le visite, trovare un modo di farsi dare una caparra se ci viene detto che c’è un serio interesse, mettere nero su bianco un compromesso vincolante, gestire le problematiche e le tempistiche nel caso in cui il compratore vincoli l’acquisto solo se la banca gli eroghi il mutuo, ecc. Da tenere anche in considerazione che un buon mediatore può influire in modo vantaggioso sul prezzo finale di vendita e quindi farci ammortizzare le spese di mediazione.

Questo significa che alla fine è sempre meglio affidarsi ad un’agenzia? Qui vale sempre il buon detto “meglio soli che male accompagnati”, perciò se si decide di affidare per comodità il nostro immobile nelle mani di qualcuno, dobbiamo assicurarci di essere seguiti in modo professionale. Evitare di andare dalla prima agenzia sotto casa per pigrizia e diffidare sempre di chi accetta di vendere il vostro immobile ad un prezzo alto solo per avere un mandato di vendita di qualche mese: in realtà è molto probabile che il vostro immobile rimarrà fermo e vincolato per un lungo tempo e magari vi faranno perdere tempo a far visitare il vostro appartamento ad una moltitudine di persone che non sono state selezionate all’origine.

Diffidate di chi non vi fa le pulci sulla vostra documentazione e sulla regolarità urbanistica del vostro immobile, prendendo la cosa con faciloneria e pressapochismo.

Da evitare assolutamente il coinvolgere troppi soggetti nella vendita per poi ritrovarvi sullo stesso sito internet con quattro annunci uguali e agenzie diverse oppure visitatori che capitano due volte a vedere lo stesso appartamento con due agenzie diverse. La confusione solitamente non porta molti vantaggi per una buona trattativa di vendita.

Sempre più spesso, invece, è richiesto l’ausilio di una figura professionale che, architetto come me, ha la giusta esperienza per valutare molte delle problematiche affrontate in questo sito e, se richiesto, con la collaborazione di validi agenti immobiliari, anche di portare a termine l’intero iter di vendita senza aumento di spese rispetto alla normale consuetudine. E’ questo il motivo principale, a fronte anche di un continuo interesse legato alle problematiche del mercato immobiliare, per cui ho creato questo sito, che spero vi sia stato in qualche d'aiuto. Contattatemi pure senza impegno per eventuali domande o consigli.

Vendere da soli o affidarsi a qualcuno?

come vendere bene la propria casa a milano in 4 mosse

F.A.Q.

Quando conviene vendere un immobile in nuda proprietà?

La nuda proprietà è una forma di vendita che prevede l'usufrutto dell'immobile da parte di chi vende per tutta la vita (salvo diversi termini previsti dal contratto) ed è in costante incremento nelle principali città italiane come Milano. Il vantaggio per chi compra è l'investimento di comprare un immobile ad un prezzo più basso e che tenderà ad aumentare di valore nel corso del tempo. Il vantaggio per chi vende è di realizzare un guadagno senza tuttavia perdere l'usufrutto dell'immobile (anche in affitto se il contratto non lo esclude) e quindi di non avere problemi di un tetto per il resto della vita. Le spese ordinarie sono a carico dell'usufruttuario e quelle straordinarie (per esempio il rifacimento di una facciata condominiale) sono a carico del nudo proprietario. Il valore dell'immobile viene calcolato in relazione all'età del venditore applicando dei coefficienti stabiliti dal ministero delle finanze. In genere può essere molto conveniente per persone over 60 che non hanno eredi o che necessitano di denaro (per esempio per finanziare l'inizio di attività per un figlio).

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